Page 27 - Em. SUD 2017
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ESPERIENZE
GIORNO 3
Napoli insolita
Scoprire Napoli. Le sue origini sono nel mito della sirena Partenope da cui sembra derivare
il suo carattere che mette insieme gioia e tristezza, bene e male, bellezza e degrado; aspetti
contrastanti che si scontrano e convivono l’una di fianco all’altro. Napoli offre itinerari di
ogni tipo: una panoramica dalla cartolina di Posillipo al centro storico con Spaccanapoli; vari
musei come quello di Capodimonte o il Palazzo Reale, la Napoli sotterranea con il tunnel
borbonico o le varie rappresentazioni teatrali con le figure storiche Napoletane. Esiste
anche la Napoli esoterica, i cui segni sono visibili anche all’interno di famose chiese, che si
contrappone al circuito delle chiese con la Cappella di San Severo, che conserva suggestive
sculture e lo splendido “Cristo velato” scolpito da Giuseppe Sammartino. La Chiesa del
Gesù Nuovo, eretta sul rinascimentale Palazzo Sanseverino, di cui conserva la facciata in
bugnato a punta di diamante e il fastoso interno è rivestimento di pareti in marmi policromi.
Il Duomo, tra le basiliche più grandi della città, ingloba importanti strutture preesistenti,
quali: il Battistero di San Giovanni in Fonte (il più antico d’occidente) e la Basilica di Santa
Restituta, evidenziando il Succorpo, la cappella del tesoro di San Gennaro, splendido
esempio di barocco napoletano, e la cappella Capece Minutolo dal pavimento a mosaico.
La giornata si può concludere mangiando una buona pizza in piedi, come quella fritta o a
portafoglio, oppure comodamente seduti in una delle pizzerie più famose della città.
GIORNO 4
Costiera Amalfitana
L’intera giornata è dedicata alla scoperta della Costiera Amalfitana: paesaggio sublime
con la sua costa irregolare e frastagliata che sembra voler proteggere dal mare tutte le
casette che la costellano. Le strade della Costiera sono perfette per essere percorse in auto,
fermandosi quando si preferisce nei luoghi panoramici ed ammirarne la bellezza. E’ possibile
sostare a Positano, il più bel paese della costiera, con il suo mosaico di case colorate; fermarsi
a Furore, luogo molto romantico; Conca dei Marini, con la sua famosa Grotta dello Smeraldo;
Amalfi, antica Repubblica Marinara, con la Cattedrale di Sant’Andrea, il Chiostro del Paradiso
e gli antichi arsenali della Repubblica. Immancabile la salita alla preziosa Ravello, con Villa
Cimbrone dai terrazzi a picco sul mare e la Cattedrale di San Pantaleo.
Per gli amanti della buona gastronomia, merita una sosta il pittoresco borgo marinaro
di Cetara, che sorge ai piedi del monte Falerio, in una profonda vallata fiancheggiata da
vigneti ed agrumeti, quasi a ventaglio sulla stretta fascia pianeggiante a livello del mare.
La sua gastronomia è essenzialmente a base di pesce, come tonno ed alici. Nelle proposte
non mancano gli spaghetti con la colatura d’alici, ricavata dalla fermentazione delle stesse
messe a marinare negli orci (l’antico “garum” dei romani) o il cosiddetto “cuòppo”, il cartoccio
contenente alici e pesce di paranza preparato e fritto in vari modi.
GIORNO 5
Reggia di Caserta e il Borgo di San Leucio
La visita di Caserta è un tutt’uno con la celebre Reggia (il Palazzo Reale), splendido esempio
di neoclassicismo Italiano conosciuto in tutto il mondo. Il parco le ha valso il nome della
“Versailles dei Borboni”, che permette una passeggiata tra storia e natura in un luogo
che ricorda il fascino di epoche ricchissime. Si prosegue la visita con il percorso noto come
“Passeggiate a Corte”: l’antico borgo della città con le stradine che ricordano lo splendore
dell’epoca medievale su cui si affacciano le suggestive abitazioni quattrocentesche. Il Borgo
di San Leucio, che prende il nome da una chiesetta longobarda situata sulla sommità del
omonimo colle, in cui gli Acquaviva, Principi di Caserta, vi costruirono un castello, adibito
a casino di caccia chiamato “Belvedere”, dove nel 1773 il re aprì le porte agli artigiani della
seta, avviando una inedita convivenza: le eleganti stanze reali con le macchine rumorose
che lavoravano e tessevano la seta, con la sala delle feste e le abitazioni per operai e maestre
e le stanze per la trattura, filatura, tintura della seta. Ancora oggi il borgo è noto per artigiani
e maestri che ancora tessono la seta.
GIORNO 6
Stabia e Vesuvio
Stabia (in latino Stabiae) è una città dell’evo antico, che solo nel 1806, compare per la
prima volta con il nome di Castrum ad Mare. Anche questa località vi sono numerose ville
che attenti scavi archeologici hanno sapientemente riportato alla luce dopo la tristemente
nota eruzione. Villa Arianna (dal soggetto mitologico di una pittura che raffigura Arianna
abbandonata da Teseo), è la villa d’otium più antica di Stabiae, risalente al II secolo a.C.,
separata da un secondo complesso tramite uno strettissimo vicus. Villa San Marco, villa
residenziale romana che prende il nome da una cappella dedicata a San Marco, costruita
nel XVII secolo proprio nella zona della villa, ormai scomparsa. Al termine si può proseguire
verso il protagonista indiscusso di queste terre: il Vesuvio, noto per la sua spettacolare
attività, per la sua storia eruttiva, documentata dalla leggenda storica e dal mito, e per
la possibilità di visitare le cantine e degustare il famoso Lacryma Christi accompagnato
da prodotti tipici del territorio. Le stesse cantine mettono a disposizione anche dei menù
degustazioni e ci si può fermare per un pasto completo.
GIORNO 7
Dal Golfo di Napoli e rientro
Trasferimento a Napoli per il rientro.
ESPERIENZE
GIORNO 3
Napoli insolita
Scoprire Napoli. Le sue origini sono nel mito della sirena Partenope da cui sembra derivare
il suo carattere che mette insieme gioia e tristezza, bene e male, bellezza e degrado; aspetti
contrastanti che si scontrano e convivono l’una di fianco all’altro. Napoli offre itinerari di
ogni tipo: una panoramica dalla cartolina di Posillipo al centro storico con Spaccanapoli; vari
musei come quello di Capodimonte o il Palazzo Reale, la Napoli sotterranea con il tunnel
borbonico o le varie rappresentazioni teatrali con le figure storiche Napoletane. Esiste
anche la Napoli esoterica, i cui segni sono visibili anche all’interno di famose chiese, che si
contrappone al circuito delle chiese con la Cappella di San Severo, che conserva suggestive
sculture e lo splendido “Cristo velato” scolpito da Giuseppe Sammartino. La Chiesa del
Gesù Nuovo, eretta sul rinascimentale Palazzo Sanseverino, di cui conserva la facciata in
bugnato a punta di diamante e il fastoso interno è rivestimento di pareti in marmi policromi.
Il Duomo, tra le basiliche più grandi della città, ingloba importanti strutture preesistenti,
quali: il Battistero di San Giovanni in Fonte (il più antico d’occidente) e la Basilica di Santa
Restituta, evidenziando il Succorpo, la cappella del tesoro di San Gennaro, splendido
esempio di barocco napoletano, e la cappella Capece Minutolo dal pavimento a mosaico.
La giornata si può concludere mangiando una buona pizza in piedi, come quella fritta o a
portafoglio, oppure comodamente seduti in una delle pizzerie più famose della città.
GIORNO 4
Costiera Amalfitana
L’intera giornata è dedicata alla scoperta della Costiera Amalfitana: paesaggio sublime
con la sua costa irregolare e frastagliata che sembra voler proteggere dal mare tutte le
casette che la costellano. Le strade della Costiera sono perfette per essere percorse in auto,
fermandosi quando si preferisce nei luoghi panoramici ed ammirarne la bellezza. E’ possibile
sostare a Positano, il più bel paese della costiera, con il suo mosaico di case colorate; fermarsi
a Furore, luogo molto romantico; Conca dei Marini, con la sua famosa Grotta dello Smeraldo;
Amalfi, antica Repubblica Marinara, con la Cattedrale di Sant’Andrea, il Chiostro del Paradiso
e gli antichi arsenali della Repubblica. Immancabile la salita alla preziosa Ravello, con Villa
Cimbrone dai terrazzi a picco sul mare e la Cattedrale di San Pantaleo.
Per gli amanti della buona gastronomia, merita una sosta il pittoresco borgo marinaro
di Cetara, che sorge ai piedi del monte Falerio, in una profonda vallata fiancheggiata da
vigneti ed agrumeti, quasi a ventaglio sulla stretta fascia pianeggiante a livello del mare.
La sua gastronomia è essenzialmente a base di pesce, come tonno ed alici. Nelle proposte
non mancano gli spaghetti con la colatura d’alici, ricavata dalla fermentazione delle stesse
messe a marinare negli orci (l’antico “garum” dei romani) o il cosiddetto “cuòppo”, il cartoccio
contenente alici e pesce di paranza preparato e fritto in vari modi.
GIORNO 5
Reggia di Caserta e il Borgo di San Leucio
La visita di Caserta è un tutt’uno con la celebre Reggia (il Palazzo Reale), splendido esempio
di neoclassicismo Italiano conosciuto in tutto il mondo. Il parco le ha valso il nome della
“Versailles dei Borboni”, che permette una passeggiata tra storia e natura in un luogo
che ricorda il fascino di epoche ricchissime. Si prosegue la visita con il percorso noto come
“Passeggiate a Corte”: l’antico borgo della città con le stradine che ricordano lo splendore
dell’epoca medievale su cui si affacciano le suggestive abitazioni quattrocentesche. Il Borgo
di San Leucio, che prende il nome da una chiesetta longobarda situata sulla sommità del
omonimo colle, in cui gli Acquaviva, Principi di Caserta, vi costruirono un castello, adibito
a casino di caccia chiamato “Belvedere”, dove nel 1773 il re aprì le porte agli artigiani della
seta, avviando una inedita convivenza: le eleganti stanze reali con le macchine rumorose
che lavoravano e tessevano la seta, con la sala delle feste e le abitazioni per operai e maestre
e le stanze per la trattura, filatura, tintura della seta. Ancora oggi il borgo è noto per artigiani
e maestri che ancora tessono la seta.
GIORNO 6
Stabia e Vesuvio
Stabia (in latino Stabiae) è una città dell’evo antico, che solo nel 1806, compare per la
prima volta con il nome di Castrum ad Mare. Anche questa località vi sono numerose ville
che attenti scavi archeologici hanno sapientemente riportato alla luce dopo la tristemente
nota eruzione. Villa Arianna (dal soggetto mitologico di una pittura che raffigura Arianna
abbandonata da Teseo), è la villa d’otium più antica di Stabiae, risalente al II secolo a.C.,
separata da un secondo complesso tramite uno strettissimo vicus. Villa San Marco, villa
residenziale romana che prende il nome da una cappella dedicata a San Marco, costruita
nel XVII secolo proprio nella zona della villa, ormai scomparsa. Al termine si può proseguire
verso il protagonista indiscusso di queste terre: il Vesuvio, noto per la sua spettacolare
attività, per la sua storia eruttiva, documentata dalla leggenda storica e dal mito, e per
la possibilità di visitare le cantine e degustare il famoso Lacryma Christi accompagnato
da prodotti tipici del territorio. Le stesse cantine mettono a disposizione anche dei menù
degustazioni e ci si può fermare per un pasto completo.
GIORNO 7
Dal Golfo di Napoli e rientro
Trasferimento a Napoli per il rientro.